Il personaggio è un universo di relazioni. Che costruisce attraverso oggetti, ambiente e le persone che gravitano attorno a lui.
Romeo è Romeo perché usa solo accendini gialli, di quelli a scatto e i mocassini di pelle nera. Vive in una casa di quattro stanze, sul parquet della camera ha gli aloni delle tazze della tisana che beve per addormentarsi e sul copriletto una decina di libri che sfoglia in successione precisa, prima di chiudere gli occhi. La domenica mangia dalla sorella. Luca, Marco e Dino, i nipoti, gli gironzolano attorno per farsi raccontare le avventure tedesche della gelateria. Si compra le sigarette in Cal Maggiore, da Rosina, la tabacchina rossa che ora si è tagliata i capelli. L’ultima volta avevano chiacchierato di tagli e pettinature e lui aveva detto che…
Il personaggio è quindi immerso fino al collo in una dinamica di gruppo. È incarnato nella realtà che è fatta di persone, cose e ambienti. L’insieme degli sguardi e dei punti di vista crea l’universo di relazioni del tuo racconto.
Spesso i personaggi appaiono in COPPIA. E a volte la rete si fa triplice, se c’è un oggetto/persona contesa come ne I promessi sposi. Vronsky e Anna Karenina / Renzo e Lucia / Don Chisciotte e Sancho Panza / Sherlock Holmes e Watson / Phileas Fogg e Passepartout / Stanlio e Olio / Gianni e Pinotto / Tenente Colombo e la moglie (che non si vede mai) e che Colombo usa come pretesto per rivolgere delle domande agli indagati.
Cosa si intende per sguardo?
Seguici: lo sveleremo alla prossima puntata!