Siccome conoscevo bene i suoi gusti alimentari per aver frequentato con lui pizzerie e cantine quasi ogni sabato sera, mi divertivo sapendolo affamato, a stuzzicargli l’appetito con provocazioni gastronomiche. Così, abbandonato il mio posto, andavo a sedermi accanto a lui che immancabilmente iniziava:
“Mia mamma oggi mi ha preparato il pollo arrosto”
“Io vado pazzo per il pollo arrosto, ci sono anche le patatine?”
“Sì ci sono anche quelle, lasciate insaporire nel tegame con il sughetto del pollo e un rametto di rosmarino, sai, mia mamma lo cuoce in una pentola di alluminio così resta più gustoso, la pelle si rosola fino a diventare color bronzo, bella croccante, e mangiarla da sola o con un po’ di carne attaccata è una vera delizia”
“Mamma mia, dev’essere una vera prelibatezza, mi sembra proprio di sentirne il profumo e il sapore”
“Poi visto che oggi è l’ultimo giorno di scuola mi ha fatto anche la crema, sai quella ricetta che sa lei con dentro i biscotti inzuppati nel rosolio”
“Oh certo che la ricordo… quante volte l’ho mangiata da bambino, quando venivo a giocare a casa tua”
Mano a mano che procedevo nel mio racconto fantasioso lo vedevo aprire la bocca e quasi salivare per l’intenso desiderio di mangiare tutte quelle leccornie.
“Mia mamma invece mi avrà preparato la solita minestrina e io invece ho una fame che si arrampica su per il vetro”
Arrivati alla fermata della Prè apriva lo sportello e di corsa correva su per la lunga scalinata che portava a casa sua, con la fame che sembrava inseguirlo a gambe levate. Io invece me ne tornavo a casa tranquillamente col sorriso sulle labbra per l’ennesimo scherzo riuscito con Andrea, tanto anche a casa mia forse ci sarebbe stata solo minestrina.
Rosario Zappalà